“È difficile raccontare l’Iran senza indulgere nell’occidentalismo della “sorpresa”, della “scoperta”, delle “piacevoli rilevazioni” “al di là degli stereotipi”. “Non volevo smontare stereotipi”, risponde Mahsa Mohebali, autrice di Teheran girl. “Eppure non c’è riga del tuo romanzo che non stupisca”, commenta la giornalista”.
Enrica Fei
Enrica Fei
Fiorentina, vive a Berlino. Da un paio d’anni si è ricordata che scrivere era la cosa che le piacesse più fare – da allora lo fa alacremente dicendo che “è in formazione” per evitare critiche. È arabista, scrive una tesi di dottorato ed è analista su Iraq e Iran per un’agenzia di consulenza.
-
-
“Con il suo romanzo d’esordio, la giovanissima Anja Trevisan (1998) si confronta col tabù sociale della pedofilia e lo svincola, con estrema sensibilità e delicatezza, dalle rappresentazioni dominanti. (…) Con un esordio che è un capolavoro, Trevisan contestualizza la pedofilia in un immaginario del tutto nuovo, eppure, forse, più realistico: perché i mostri non esistono, né gli orchi, i boschi sono bui solo di notte e i lupi non mangiano le bambine”.
-
Da bambina, parlavo una lingua tutta mia, e le cose, quando le chiamavo, prendevano vita e parlavano solo a me: solo io potevo capirle. Poi ho visto tanti dottori, ho fatto tanti esercizi e, pian piano, le parole degli altri sono diventate se non facili, possibili. Ancora oggi, spesso, non parlo bene. (…) Per questo, adesso, David è il mio taríto, non “marito”. Lui mi corregge, quando dico taríto, ma non capisce: taríto, nella mia lingua, vuol dire molto di più.
-
Crocevia di Punti Morti: un horror, un romanzo di formazione inverso, un viaggio dell’eroe fermo e al contrario. Ma non nel senso che la fine è l’inizio e l’eroe è un non eroe: proprio no.
-
“Le Balene Possono Volare”: laboratori creativi per italofoni con sede a Berlino. Intervista al fondatore Mattia Grigolo
-
Di insonnia non si muore, dicono. Ma si guarda The Perfection (e si riflette su Netflix).
-
“Esiste solo la vita borghese”. Un mondo borghese e radical chic, dove si guarda il resto del mondo con curiosità e pettegolezzo, dove “le porte sono tutte socchiuse”. “Vogliamo aprirle?”